Giro d’Italia 2019, Clement a gamba tesa sull’ex compagno Roglic: “Questi non sono normali passi avanti”
Stef Clement sorpreso dalla crescita mostrata da Primoz Roglic al Giro d’Italia 2019. Eppure l’ex corridore neerlandese conosce bene lo sloveno visto che hanno corso due anni assieme alla allora LottoNL- Jumbo, con la quale ha speso molta della sua carriera visto che è cresciuto nelle giovanili del team. Passato professionista nel 2006 con la Bouygues Telecom, tornò poi a quella che all’epoca si chiamava ancora Rabobank nel 2009, seguendola nei suoi cambi di nome in Belkin e Blanco. Dopo due anni alla IAM Cycling tornò nuovamente per chiudere la carriera lo scorso anno, con il Giro di Romandia come ultima corsa. La corsa svizzera è una delle cinque occasioni in cui i due hanno corso assieme nel corso del biennio in cui hanno condiviso la maglia.
“Se corresse con la Astana avremmo tutti una impressione diversa – commenta senza peli sulla lingua a NOS – Ogni corsa a cui ha preso parte quest’anno l’ha vinta. Questi non sono normali passi avanti, ma passi da gigante! I marginal gains possono farti guadagnare secondi, ma non minuti… In cinque anni si è trasformato da saltatore con gli sci in un vincente da corse a tappe. Se corresse per squadre come UAE, Katusha o Astana la penseremmo in maniera completamente diversa…”
Un commento molto duro per una persona che conosce l’ambiente e il corridore, giustificato anche dalla profonda delusione riguardo un altro suo ex compagno di squadra, Jarlinson Pantano, recentemente risultato positivo all’EPO. “Lo considero un buon amico, ma è stato appena beccato con la Trek, una squadra sulla quale non si hanno sospetti – spiega – E non è che correre nella squadra di Richard Plugge sia garanzia che tutti vadano a pane e acqua“.
Non è mancata la risposta della squadra, affidata al direttore sportivo Addy Engels: “È una crescita stupenda, ma non penso ci sia niente di anormale. Da un punto di vista soggettivo, così come oggettivo in base ai valori, si arriva alla stessa conclusione. Inoltre, abbiamo un regolamento antidoping molto rigido, proprio per evitare che facciano qualcosa di non consentito. Ed è proprio in base a questa politica che Primoz ci ha scelto nel 2016″.
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Non capisco (tra le altre cose) , “se corresse nell’Astana,avremmo un’altra impressione”?
Perché i ciclisti dell’Astana cosa fanno???
Esatto, cosa vuole insinuare? Basta buttare fango sul ciclismo così, tanto per farlo.
Astana è vista dal gruppo come esempio negativo in tema di doping, sopratutto a causa del suo Manager, un tale Vinoukorov che si è dimostrato uno capace di anteporre il risultato a tutto